mercoledì 5 ottobre 2016

ma me dichi 'n du ve

MA ME DÍCHI ‘NDÚ VE, SI GNA VI DDA LU’?

(Ma mi dici dove vai se bisogna andare da lui?).  È una frase, quasi uno scioglilingua, espressa nell’aretino tipico del secondo dopoguerra. Me = le particelle pronominali mi, ti, ci, si, vi, in aretino sono sostituite da mé, té, cé, sé, vé, fenomeno questo ancora oggi persistente. Dìchi è la seconda persona singolare del presente indicativo del verbo dire. Oggi la voce dialettale tende ad essere sostituita da quella italiana dici (per approfondimenti puoi consultare  I verbi nell’uso aretino dello stesso autore). ’Ndù è la forma aferetica  di in dóve, trasformato in du forse per influenza della pronuncia u dell’avverbio francese ou = dove. I Francesi infatti hanno stazionato nell’aretino dal 1796 sino al 1815 ed hanno lasciato nel nostro dialetto numerose parole. La congiunzione condizionale se in aretino si pronuncia sempre si, e nella successione se-si, si ha sempre l’inversione si- se. Gna è la forma aferetica della terza persona del presente indicativo bisogna. Vì= infinito breve di vìr. [D]da = quando l’infinito è breve la r della desinenza si assimila alla consonante che immediatamente segue, rd > dd.  Lu’ è la forma apocopata di  lùi. Lo stesso avviene con léi  =  . Pron. ma mé diki ndù vè, si gna vi dda lu? 

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