MÈGLIO MÉTTE LLE
MÀN’ AVÀNTI, DÌSSE QUÉLO CHE CADÌV’
A BOCCÓNI
(Meglio mettere
le mani avanti, disse quello che cadeva a pancia in giù). Si dice ogni volta
che la situazione non è chiara per cui è meglio usare cautela per evitare
eventuali pericoli. Métte = infinito
breve di métter. [L]le = quando
l’infinito è breve la r della
desinenza si assimila alla consonante che immediatamente segue rl > ll. Màn’
= forma apocopata per màne.
L’aretino non tollera incertezza di genere per cui sostituisce la desinenza
ambigua con un’altra pià adatta a far riconoscere il genere. Poiché mano è
femminile, viene sostituita la desinenza in o che è tipica del maschile con
quella in a tipicamente femminile.
Mano > màna, plurale mani > màne. Quélo = quello. In aretino esiste solo la forma
degeminata. Cadìva = cadeva. È tipico
dell’aretino sostituire la desinenza eva dell’imperfetto indicativo italiano
della seconda coniugazione con iva (per approfondimenti puoi consultare
I verbi nell’uso aretino dello stesso
autore). Boccóni = a pancia in giù.
Pron. mèglió métté llé man’avanti, dissé kuéló ké kadiv’a bókkóni.
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