O CHE VU FÈRE,
MURMÍO!
(O cosa vuoi
fare, amore mio!), come dire che vuoi farci, non ci si può fare niente. È un
modo di dire espresso nell’aretino più
stretto, oggi caduto in disuso, ma molto usato dai nostri nonni in
tutte le occasioni in cui la situazione non era risolvibile ed era più opportuno
lasciar perdere. Vu = vuoi, è la
seconda persona singolare del presente indicativo del verbo volere che, come
potere, segue una coniugazione propria (per approfondimenti puoi consultare I verbi nell’uso aretino dello stesso
autore). Fère = fare. Nell’aretino
del secondo dopoguerra nei verbi della I° coniugazione la a tonica della
desinenza italiana are passava ad e
aperta: are > ère. Oggi il fenomeno è del tutto scomparso. Murmìo = è un francesismo formato dalla pronuncia di amour = amùr con l’aferesi della a con
suffisso l’aggettivo mio. Pron. ó ké vu fèré, murmió!
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