È ’L
CUMBRUGLIÙME!
(È l’alba o il
tramonto). In realtà, con questo termine, si indica indifferentemente il
passaggio dal dì alla notte e dalla notte al dì. È un termine che ormai solo
gli anziani conoscono poiché il dialetto aretino sta perdendo inesorabilmente
parte dei suoi vocaboli più significativi. Si usa anche in senso astratto
come sinonimo di confusione. L’ipotesi più probabile è che sia la trasformazione
della frase latina cum umbra et lumine cioè con l’ombra e la luce. È infatti un
breve periodo di penombra in cui è difficlile stabilire se già sia arrivato il
dì o sia ancora notte e viceversa se sia finito il dì e sia arrivata la notte.
Pron. è ’l kumbrugliumé.
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