PÓVER’E COGLIÓN’UN TE FÈ MMÈI
(Non ti fare mai
povero e fesso). È una delle varie frasi
che i nostri nonni ripetevano spesso ai loro figli. Nel mondo contadino dove
la povertà era la norma, sarebbe stato il colmo essere anche fessi. Coglión’ = è qui usato nel significato
più diffuso di fesso. Un = tipica
negazione aretina per non. Te = ti.
In aretino le particelle pronominali sono mé,
té, cé, sé, vé. Fè = infinito breve di fèr.
[M]mèi = quando l’infinito è breve la
r della desinenza si assimila alla
consonante che immediatamente segue rm
> mm. La è di fè
e di mèi si spiega con il fatto che fino
agli anni settanta la a tonica italiana passava ad e aperta. Es: pane > pène.
Oggi il fenomeno è del tutto scomparso. Pron. póvér’é kóglión’ un té fè
mmèi.
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