lunedì 3 ottobre 2016

tecchia, puttana, che t'ho cott'un ovo

TÈCCHIA, PUTTÀNA, CHE T’HÒ CÒTT’UN ÓVO

(Ingrassa, puttana, ché ti ho cotto un  uovo). È un modo di dire in aretino stretto, usato sempre in senso metaforico. Si dice quando chi ci dà qualcosa pensa che sia di grande valore e a noi invece sembra che non valga niente. Técchia = è un termine tipicamente aretino, imperativo del verbo tecchìre/tecchiàre = prosperare. Il gruppo cchia ha pronuncia occlusiva postpalatale sorda. Puttàna = non è chiaro a quale titolo entri nel modo di dire. Óvo = per le parole derivanti dal latino l’aretino è più conservativo dell’italiano. Mantiene infatti la o tonica originaria che assume suono chiuso: latino ovum > italiano uovo > aretino óvo. Pron. téčča, puttana, ké t’ò kòtt’un óvó. [Nella scrittura con simboli la i non viene trascritta perché compresa nel suono č].


1 commento:

  1. Ho sentito anche la versione "Gonfia troia che t'ho cotto un ovo"

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